La BMW 420d Cabrio è una nuova rappresentante della famiglia delle “scoperte” dotate, invece che di una tradizionale capote in tela, di un tetto metallico ripiegabile, la cui apertura (o chiusura) richiede solo 20 secondi ed è totalmente elettrica. Contrariamente alla maggior parte delle vetture che condividono questo genere di soluzione, solitamente caratterizzate da una parte posteriore piuttosto alta e massiccia, in questa tedesca le forme rimangono eleganti e filanti: la coda bassa si integra armonicamente con gli altri elementi e dona slancio all’insieme. A tetto aperto, il profilo della macchina non è “spezzato” dai roll-bar di sicurezza, completamente a scomparsa dietro i poggiatesta posteriori (in caso di necessità, fuoriescono automaticamente in meno di 200 millisecondi). A tetto chiuso, la linea riprende sostanzialmente quella della versione Coupé, da cui la Cabrio deriva. La versione che abbiamo guidato ha sotto il cofano il 2.0 turbodiesel da 184 CV: piuttosto “sonoro” (specie a freddo) a vettura scoperta, si fa invece sentire poco quando l’auto è chiusa. Anche in velocità, l’isolamento acustico è notevole: l’applicazione di un rivestimento fonoassorbente al tetto retrattile ha permesso una riduzione della rumorosità fino a 2 dB rispetto al modello precedente. Se, invece, si desidera viaggiare tranquilli, la BMW 420d Coupé Sport sa essere docile selezionando la modalità Comfort: la risposta al pedale del gas diviene meno reattiva e le cambiate vengono addolcite. La versione Sport che abbiamo provato aveva il “clima” automatico bizona, i fari bixeno, il cruise control e i cerchi in lega di 18”; considerando, però, la categoria e il prezzo della vettura, anche i sensori di parcheggio posteriori