La Citroën C4 ha uno stile che la distingue. La fiancata è filante, grazie al tetto ad arco, ma anche muscolosa, con le lamiere mosse da numerose nervature e le grandi ruote di 18 pollici (grandi solo nel diametro, perché la larghezza è di 19,5 cm) messe in evidenza dagli inserti protettivi neri che contornano i passaruota e la parte bassa della vettura. Il frontale è alto, con le disposizione delle luci su tre livelli tipica delle ultime auto della casa francese, mentre posteriormente si notano i fanali dallo stile elaborato, il lunotto attraversato orizzontalmente da uno spoiler e i due piccoli terminali di scarico. La plancia della Citroën C4, dallo stile elaborato, ha tre schermi: oltre a quello centrale, c’è il cruscotto che si abbina all’head-up display (offerto di serie, è una finezza per la categoria ed evita di dover abbassare gli occhi per consultare le informazioni fondamentali). La strumentazione è configurabile, ma il monitor di soli 5,5” limita il numero dei dati presenti in contemporanea: per esempio, si può scegliere fra contagiri e termometro dell’acqua (minuscoli) e i dati del computer di bordo. Il sistema multimediale (con navigatore di serie, connessione alla rete e quattro prese Usb) si gestisce dal display centrale, reattivo al tocco ma con una grafica non molto raffinata. La sua diagonale è di 10”, ma la zona effettivamente utile è ben più piccola: i lati sono occupati dall’indicazione della temperatura del “clima” bizona. Al comfort dei sedili si somma quello garantito dagli ammortizzatori con smorzatori di fine corsa idraulici (invece che in gomma, come al solito) che garantiscono una risposta ovattata quando si passa sullo sconnesso. In generale, le sospensioni della Citroën C4 sono piuttosto morbide e causano un po’ di beccheggio quando si accelera e si frena con decisione; non eccessivo, comunque, il rollio in curva,…
La Citroën C4 ha uno stile che la distingue. La fiancata è filante, grazie al tetto ad arco, ma anche muscolosa, con le lamiere mosse da numerose nervature e le grandi ruote di 18 pollici (grandi solo nel diametro, perché la larghezza è di 19,5 cm) messe in evidenza dagli inserti protettivi neri che contornano i passaruota e la parte bassa della vettura. Il frontale è alto, con le disposizione delle luci su tre livelli tipica delle ultime auto della casa francese, mentre posteriormente si notano i fanali dallo stile elaborato, il lunotto attraversato orizzontalmente da uno spoiler e i due piccoli terminali di scarico. La plancia della Citroën C4, dallo stile elaborato, ha tre schermi: oltre a quello centrale, c’è il cruscotto che si abbina all’head-up display (offerto di serie, è una finezza per la categoria ed evita di dover abbassare gli occhi per consultare le informazioni fondamentali). La strumentazione è configurabile, ma il monitor di soli 5,5” limita il numero dei dati presenti in contemporanea: per esempio, si può scegliere fra contagiri e termometro dell’acqua (minuscoli) e i dati del computer di bordo. Il sistema multimediale (con navigatore di serie, connessione alla rete e quattro prese Usb) si gestisce dal display centrale, reattivo al tocco ma con una grafica non molto raffinata. La sua diagonale è di 10”, ma la zona effettivamente utile è ben più piccola: i lati sono occupati dall’indicazione della temperatura del “clima” bizona. Al comfort dei sedili si somma quello garantito dagli ammortizzatori con smorzatori di fine corsa idraulici (invece che in gomma, come al solito) che garantiscono una risposta ovattata quando si passa sullo sconnesso. In generale, le sospensioni della Citroën C4 sono piuttosto morbide e causano un po’ di beccheggio quando si accelera e si frena con decisione; non eccessivo, comunque, il rollio in curva, dove il comportamento (anche con le gomme invernali dell’auto guidata) è docile e prevedibile, ma nelle manovre più brusche (rese possibili anche dallo sterzo leggero e piuttosto diretto) il controllo elettronico della stabilità interviene con molta decisione, rallentando l’andatura.