Non più all’ultimo grido ma sempre originale nel look (le forme squadrate strizzano l’occhio alle fuoristrada “dure e pure”) e spaziosa, la Jeep Renegade è il secondo modello più piccolo della casa americana (è lunga 16 cm in più rispetto alla baby-suv Avenger). In questa evoluta versione ibrida leggera è mossa da un 1.5 a benzina con 131 CV che lavora insieme a un motore a corrente da 20 CV; oltre ad aiutare l’auto nello spunto, quest’ultimo può muoverla da solo (fino a una velocità di 30 km/h e solo per alcune decine di metri). Per inibire la marcia solo in elettrico (e impiegare così tutta l’energia accumulata nella batteria per supportare il 1.5) basta premere il tasto “e-Auto off” subito dietro la leva del cambio. La Jeep Renegade ha prestazioni brillanti e, nel complesso, si accontenta di poca benzina. La guida è facile, intuitiva e si caratterizza per una certa agilità, al netto di un rollio piuttosto pronunciato in curva. Il cambio robotizzato a sette rapporti è abbastanza morbido nei passaggi di marcia, ma è privo di palette al volante e non sempre puntuale in scalata. Soddisfacente la visibilità, anche se i massicci montanti del tetto limitano un po’ la visuale, spaziosi, luminosi e ben fatti gli interni, dove si apprezzano in particolare la posizione di guida rialzata e il divano posteriore, comodo anche per chi siede al centro. Promosso, nel complesso, il bagagliaio: il vano, come quello della maggior parte delle rivali, non ha una capienza da record, ma ha una forma molto regolare e il pratico fondo posizionabile su due altezze a scelta.L’auto predilige la guida rilassata (ha uno sterzo demoltiplicato e sospensioni morbide), ma resta maneggevole. Basso il consumo del 1.5 (20 km/l rilevati nel nostro test) che, supportato dall’unità elettrica, consente scatti briosi. In piena accelerazione, però, è rumoroso e in scalata il cambio può avere qualche indecisione,…
Non più all’ultimo grido ma sempre originale nel look (le forme squadrate strizzano l’occhio alle fuoristrada “dure e pure”) e spaziosa, la Jeep Renegade è il secondo modello più piccolo della casa americana (è lunga 16 cm in più rispetto alla baby-suv Avenger). In questa evoluta versione ibrida leggera è mossa da un 1.5 a benzina con 131 CV che lavora insieme a un motore a corrente da 20 CV; oltre ad aiutare l’auto nello spunto, quest’ultimo può muoverla da solo (fino a una velocità di 30 km/h e solo per alcune decine di metri). Per inibire la marcia solo in elettrico (e impiegare così tutta l’energia accumulata nella batteria per supportare il 1.5) basta premere il tasto “e-Auto off” subito dietro la leva del cambio. La Jeep Renegade ha prestazioni brillanti e, nel complesso, si accontenta di poca benzina. La guida è facile, intuitiva e si caratterizza per una certa agilità, al netto di un rollio piuttosto pronunciato in curva. Il cambio robotizzato a sette rapporti è abbastanza morbido nei passaggi di marcia, ma è privo di palette al volante e non sempre puntuale in scalata. Soddisfacente la visibilità, anche se i massicci montanti del tetto limitano un po’ la visuale, spaziosi, luminosi e ben fatti gli interni, dove si apprezzano in particolare la posizione di guida rialzata e il divano posteriore, comodo anche per chi siede al centro. Promosso, nel complesso, il bagagliaio: il vano, come quello della maggior parte delle rivali, non ha una capienza da record, ma ha una forma molto regolare e il pratico fondo posizionabile su due altezze a scelta.L’auto predilige la guida rilassata (ha uno sterzo demoltiplicato e sospensioni morbide), ma resta maneggevole. Basso il consumo del 1.5 (20 km/l rilevati nel nostro test) che, supportato dall’unità elettrica, consente scatti briosi. In piena accelerazione, però, è rumoroso e in scalata il cambio può avere qualche indecisione, mentre i freni soddisfano.