Nata nel 2013 ma ancora fascinosa con il suo stile classicamente italiano, questa Maserati Ghibli si è evoluta nel corso degli anni: nelle dotazioni (anche dopo la prova, quando la GranLusso è stata sostituita dalla Executive), negli interni e nei motori. A fine 2020, infatti, hanno visto il debutto la potentissima 3.8 (la prima e unica Ghibli con un V8, che secondo la casa tocca i 326 km/h grazie ai 581 cavalli spremuti dal biturbo) e la 2.0 mild hybrid a benzina qui in prova, che in sostanza prende il posto delle 3.0 V6 diesel nel frattempo uscite di produzione.
Come in ogni ibrida, il piccolo motogeneratore a corrente di questa Maserati Ghibli recupera energia nei rallentamenti e la restituisce nei primi istanti delle riprese, supportando il 2.0 (di derivazione Alfa Romeo, ma ampiamente rivisto per aggiungere 50 cavalli e toccare i 330). Inserendo la modalità Sport, invece, il discorso cambia: la piccola batteria a 48 volt alimenta un compressore elettrico che affianca il maxi-turbo nel pompare aria nei quattro cilindri ai bassi e medi regimi, così da rendere più pronta la risposta (un po’ a discapito dei consumi).
In effetti, le prestazioni della Maserati Ghibli sono molto elevate e il 2.0 è fluido e ha una “voce” gradevole, anche se non prepotente (come gradirebbero i più sportivi). I consumi, discreti nella modalità di guida I.C.E. (Increased Control & Efficiency), non sono lontani da quelli della diesel da 275 CV provata nel n. 9.2014: 10,8 km/l invece di 12,2. Il resto della meccanica si conferma adatto ai palati fini: il cambio automatico è rapido e l’auto curva con grande precisione ed equilibrio. La Maserati Ghibli sa essere comoda, ma sulla strada “giusta” invoglia di godersi la guida. Che è di alto livello, dati la precisione e la prontezza dello sterzo, l’equilibrio dell’assetto (la presenza del differenziale autobloccante al…
Nata nel 2013 ma ancora fascinosa con il suo stile classicamente italiano, questa Maserati Ghibli si è evoluta nel corso degli anni: nelle dotazioni (anche dopo la prova, quando la GranLusso è stata sostituita dalla Executive), negli interni e nei motori. A fine 2020, infatti, hanno visto il debutto la potentissima 3.8 (la prima e unica Ghibli con un V8, che secondo la casa tocca i 326 km/h grazie ai 581 cavalli spremuti dal biturbo) e la 2.0 mild hybrid a benzina qui in prova, che in sostanza prende il posto delle 3.0 V6 diesel nel frattempo uscite di produzione.
Come in ogni ibrida, il piccolo motogeneratore a corrente di questa Maserati Ghibli recupera energia nei rallentamenti e la restituisce nei primi istanti delle riprese, supportando il 2.0 (di derivazione Alfa Romeo, ma ampiamente rivisto per aggiungere 50 cavalli e toccare i 330). Inserendo la modalità Sport, invece, il discorso cambia: la piccola batteria a 48 volt alimenta un compressore elettrico che affianca il maxi-turbo nel pompare aria nei quattro cilindri ai bassi e medi regimi, così da rendere più pronta la risposta (un po’ a discapito dei consumi).
In effetti, le prestazioni della Maserati Ghibli sono molto elevate e il 2.0 è fluido e ha una “voce” gradevole, anche se non prepotente (come gradirebbero i più sportivi). I consumi, discreti nella modalità di guida I.C.E. (Increased Control & Efficiency), non sono lontani da quelli della diesel da 275 CV provata nel n. 9.2014: 10,8 km/l invece di 12,2. Il resto della meccanica si conferma adatto ai palati fini: il cambio automatico è rapido e l’auto curva con grande precisione ed equilibrio. La Maserati Ghibli sa essere comoda, ma sulla strada “giusta” invoglia di godersi la guida. Che è di alto livello, dati la precisione e la prontezza dello sterzo, l’equilibrio dell’assetto (la presenza del differenziale autobloccante al retrotreno consente ai più esperti di gestire le traiettorie anche con l’acceleratore) e il rollio ridotto ai minimi termini. Valido il cambio automatico, e anche il 2.0 ci mette del suo: è decisamente energico, soprattutto ai medi regimi.