La suv che ha preso il posto della squadrata GLK ha uno stile completamente diverso, molto più filante e moderno: la Mercedes GLC somiglia parecchio alla recente wagon C SW. 12 centimetri di lunghezza in più rispetto alla GLK garantiscono più spazio nell’abitacolo (ci si sta anche in cinque senza particolari problemi) e nel bagagliaio (che cresce di 80 litri, ma non è così ben sfruttabile per via della ridotta altezza). La progettazione recente e l’ampio uso di leggero alluminio per meccanica e carrozzeria ha consentito di ridurre il peso dell’auto di 80 kg, tanto che il 2.1 biturbodiesel, pur con “soli” 170 cavalli, riesce a garantire prestazioni brillanti e consumi contenuti. Lo aiuta il nuovo e valido cambio automatico con ben nove marce: la prima corta è utile in fuori strada (dove l’auto si comporta abbastanza bene), mentre la nona extra-lunga è ok in autostrada. Lo sterzo a rapporto variabile (diventa più diretto nelle curve strette, migliorando la maneggevolezza) è preciso e piuttosto leggero e la tenuta di strada apprezzabile. Non ricca la dotazione in rapporto al prezzo: si pagano a parte il navigatore e i sensori di distanza (molto utili) .Si adatta bene a tutti i percorsi. Silenziosa ed economa (abbiamo misurato 17,9 km/litro), in modalità Sport diventa anche coinvolgente: le riprese sono rapide, il cambio risponde con prontezza e l’agilità è apprezzabile. In piena accelerazione il 2.1 si fa sentire, ma non eccessivamente.