Se in marcia è l’intrinseca silenziosità a rivelare la presenza della meccanica elettrica, da ferma la nuova Opel corsa-e è pressoché indistinguibile dalle versioni termiche Niente orpelli, niente effetti speciali, coerentemente con la volontà del costruttore: rendere la propulsione a batteria una “normale” opzione per la nuova corsa. L’abitabilità e il volume del bagagliaio, peraltro, sono identici a quelli delle versioni tradizionali. Regolare e confortevole. Prima di tutto, una premessa: ho guidato una Corsa-e preserie (anche se vicinissima alla vettura che entrerà in produzione) lungo un percorso di pochi chilometri. Detto questo, le prime impressioni sono positive: l’unità elettrica, che eroga 136 CV di potenza e 260 Nm di coppia, è silenziosa, priva di vibrazioni e calibrata per restituire sensazioni di marcia non lontane da quelle che si provano su un motore a benzina. Infatti, anche nella modalità di marcia più sportiveggiante (le altre sono Eco e Normal), l’erogazione della potenza è “gentile” e regolare, priva di quegli strattoni, dovuti all’erogazione di coppia immediata, che spesso danno le elettriche quando si pesta il piede sull’acceleratore. Il che non è altro che un bene, almeno dal mio punto di vista, visto che il confort ne trae un certo beneficio.Per la e-corsa La Casa dichiara un’autonomia di 340 km nel ciclo Wltp: la batteria è garantita per otto anni o 160.000 km. Veniamo ai tempi di ricarica: con la presa domestica si ripristinano 100 km di autonomia in sette ore, mentre il “pieno” ne richiede circa 27. Con la wall box l’operazione si conclude in 15 ore a 3,7 kW, o in otto a 7,4 kW. Presso le colonnine trifase da 22 kW, invece, i tempi dipendono dal caricabatterie di bordo: si va dalle 7 ore e 30 minuti garantite dal 7,4 kW fornito di serie alle 5 ore garantite dell’11 kW…
Se in marcia è l’intrinseca silenziosità a rivelare la presenza della meccanica elettrica, da ferma la nuova Opel corsa-e è pressoché indistinguibile dalle versioni termiche Niente orpelli, niente effetti speciali, coerentemente con la volontà del costruttore: rendere la propulsione a batteria una “normale” opzione per la nuova corsa. L’abitabilità e il volume del bagagliaio, peraltro, sono identici a quelli delle versioni tradizionali. Regolare e confortevole. Prima di tutto, una premessa: ho guidato una Corsa-e preserie (anche se vicinissima alla vettura che entrerà in produzione) lungo un percorso di pochi chilometri. Detto questo, le prime impressioni sono positive: l’unità elettrica, che eroga 136 CV di potenza e 260 Nm di coppia, è silenziosa, priva di vibrazioni e calibrata per restituire sensazioni di marcia non lontane da quelle che si provano su un motore a benzina. Infatti, anche nella modalità di marcia più sportiveggiante (le altre sono Eco e Normal), l’erogazione della potenza è “gentile” e regolare, priva di quegli strattoni, dovuti all’erogazione di coppia immediata, che spesso danno le elettriche quando si pesta il piede sull’acceleratore. Il che non è altro che un bene, almeno dal mio punto di vista, visto che il confort ne trae un certo beneficio.Per la e-corsa La Casa dichiara un’autonomia di 340 km nel ciclo Wltp: la batteria è garantita per otto anni o 160.000 km. Veniamo ai tempi di ricarica: con la presa domestica si ripristinano 100 km di autonomia in sette ore, mentre il “pieno” ne richiede circa 27. Con la wall box l’operazione si conclude in 15 ore a 3,7 kW, o in otto a 7,4 kW. Presso le colonnine trifase da 22 kW, invece, i tempi dipendono dal caricabatterie di bordo: si va dalle 7 ore e 30 minuti garantite dal 7,4 kW fornito di serie alle 5 ore garantite dell’11 kW opzionale. Infine, le colonnine fast in corrente continua consentono di raggiungere l’80% della ricarica in 1 ora (a 50 kW) o 30 minuti (100 kW). Le ricariche possono essere monitorate, gestite e programmate anche da remoto.