Notevole personalità estetica per la Mitsubishi Eclipse Cross: nel frontale spiccano appariscenti elementi cromati, le fiancate sono scolpite e il lunotto, parecchio inclinato, è attraversato da un elemento trasversale che ospita i fanali (di grande effetto al buio, è, però, d’intralcio per la visibilità posteriore). Nonostante le linee quasi da coupé, questa crossover si fa apprezzare soprattutto per l’abitabilità, notevole in rapporto ai 441 cm di lunghezza della carrozzeria (mentre la capacità del baule è penalizzata dal taglio della coda). Unico motore disponibile è il 1.5 turbo a benzina: un quattro cilindri capace di ben 163 CV, e non particolarmente parco. La trazione è anteriore (2WD) come nel caso dell’esemplare in prova oppure integrale (S-AWC), quest’ultima abbinata esclusivamente al cambio a variazione continua CVT (altrimenti, a richiesta, al posto del manuale a sei marce). Sebbene la vivacità non manchi e le prestazioni siano di rilievo, il carattere non è quello di una sportiva: la frenata è efficace e fra le curve l’auto si muove svelta, ma alzando il ritmo il rollio si fa evidente e alle andature elevate lo sterzo perde precisione. Nulla da eccepire, invece, sull’insonorizzazione dell’abitacolo. La Mitsubishi Eclipse Cross permette di affrontare il traffico senza patemi d’animo, complice gli ingombri non esagerati e lo sterzo leggero in manovra e a bassa andatura. Non sono il massimo, però, la manovrabilità del cambio (piuttosto contrastato per quanto preciso) e la visibilità, che davanti è limitata dallo spesso montante sinistro del parabrezza e dietro dall’elemento che taglia trasversalmente il lunotto: in retromarcia è d’aiuto la telecamera (di serie), ma per avere i sensori di distanza (anche davanti) bisogna passare agli allestimenti superiori Instyle o Diamond. Sempre pronto il motore, ma i consumi non sono bassi (11,6 km/l).